Girolibro degli Stazzi

Sei anni di scarpinate letterarie

L’idea di chiamare l’azienda “Sèmiti di paràuli” (sentieri di parole) nasce dalla suggestione di unire tre nostre grandi passioni: l’escursionismo, la lettura e gli stazzi galluresi. Lo ricordo bene, era la primavera del 2011, da un anno cercavamo di promuovere la Biblioteca Comunale di Luogosanto come uno spazio culturale allegro e dinamico. Cosí dinamico che non poteva star chiuso dentro quattro mura… «Portiamo fuori i libri», ci siamo detti, «facciamoli sudare!». A far scoccare la scintilla è stato Augusto Morbiducci, un amico e utente della Biblioteca, esperto escursionista, trasferitosi nelle campagne galluresi da Roma, dopo aver vagato per mezzo mondo. Ha preso cosí forma il progetto del Girolibro degli stazzi, una sorta di “circolo di lettura scarpinante”, rivolto a chi, come noi, condivide la passione per la camminata, i libri, la natura, il paesaggio e la storia della Gallura.

Ora questo format si è diffuso abbastanza, ma al tempo era piuttosto originale. Tanto originale che, la mattina del 13 marzo, allo sperduto incrocio tra Vaddidúlimu e Lu Lisandru… c’eravamo solo io e Augusto! Forse, ci dicemmo, siamo stati troppo ermetici nella comunicazione e non siamo riusciti a trasmettere il nostro entusiasmo; forse l’accostamento di libri e trekking ha insospettito sia i lettori sedentari che i camminatori ‘librofobici’… Eppure quell’escursione, alla faccia di chi non cʼera, la facemmo comunque, e fu talmente bella che rinnovò il nostro coraggio. La rimandammo al sabato successivo e stavolta chiamammo direttamente un gruppo di amici che, a loro volta, la sponsorizzarono. Con buona pace del marketing piú sofisticato, il buon vecchio passaparola portò i suoi risultati. Da lí al 17 aprile, domenica dopo domenica, il gruppo di temerari si consolidò, nonostante il maltempo e i percorsi impervi e lunghissimi (ricordo un’escursione omicida di 20 km con rientro al buio!)

Quell’anno, a ottobre, decidemmo di fare anche un’edizione autunnale, un’uscita unica, cosí, giusto per il piacere di rincontrarci e darci appuntamento allʼedizione successiva. Il 23 ottobre vennero talmente tante persone e la giornata fu talmente giusta per il clima e il paesaggio che prendemmo in considerazione l’idea di spostare l’intera manifestazione dalla primavera all’autunno. In effetti, la primavera successiva fu fredda e piovosa, aprile non concesse neanche una domenica di bel tempo e riuscimmo a fare giusto un paio di escursioni a maggio, con temperature già fin troppo alte. Ottobre 2012 invece fu splendido, come tutti quelli successivi: quattro domeniche perfette, quattro escursioni indimenticabili, con tanta bella gente che veniva da tutta la Gallura e non solo. Quell’anno iniziò la consuetudine di concludere il Girolibro con un’ultima domenica di festa, ovviamente campestre, in qualche bella radura attorno a un falò, e con tante buone cose da mangiare e bere e suonare.

Ma come si svolge unʼuscita del Girolibro degli Stazzi? Semplice. Ci si dà appuntamento al punto di partenza nelle prime ore del mattino, si cammina in strade e sentieri poco battuti, raramente segnalati, cercando di scoprire luoghi speciali dal punto di vista naturalistico e storico, in particolare facendo tappa presso le case degli stazzi, alcune abitate, la maggior parte disabitate o già in rovina, e si leggono brani di libri appositamente selezionati e cuciti insieme per formare un discorso che racconti il libro e sintetizzi il suo contenuto, dando modo ai partecipanti dʼinteragire discutendo, commentando o leggendo a loro volta un brano attinente; quando si raggiunge il punto piú alto o piú lontano, ci si ferma per un pranzo al sacco e infine si torna al punto di partenza passando per un altro percorso, oppure si organizza il rientro alle auto. La cosa bella è che in questo modo si scoprono le meraviglie nascoste nelle campagne galluresi, si fa “archeologia degli stazzi”, si scopre che la Gallura, inaspettatamente, offre una natura selvaggia e intrigante anche per l’escursionista piú esigente proprio perché sono quasi del tutto assenti i sentieri appositamente tracciati per il trekking. E questa scoperta sportiva e storico-naturalistica è accompagnata da una scoperta (o riscoperta) letteraria, che è come un’altra escursione, piú intellettuale, che il partecipante compie, ritrovando il gusto dell’ascolto collettivo e del racconto rivelatore: sentieri di parole, appunto.

Quella del 2013 fu un’altra edizione memorabile, con le escursioni ai monti di La Cilata a Luogosanto, alla “costa rossa” tra La Marinedda e Li Cossi, al Monti Canu e al fiume di L’Iscia tra Luogosanto e Arzachena, alle tre vette sopra i 1300 metri del Limbara di Tempio. Le letture associate non erano da meno, nell’ordine: i quattro primi romanzi di Alberto Capitta; Colpi di scure e sensi di colpa, storia del disboscamento della Sardegna scritta da Fiorenzo Caterini; Una regione feudale nell’età moderna, storia della Gallura scritta da Giuseppe Doneddu; i due “racconti alpinistici” di Sergio Atzeni inclusi nella raccolta Gli anni della grande peste.

Nell’edizione 2014, dopo tre anni di letture, ci siamo dati alla scrittura: durante le soste, abbiamo proposto ai partecipanti di mettere in gioco la loro creatività, prendendo la penna in mano per fare dei divertenti e stimolanti esercizi di scrittura creativa: osservare e descrivere ambienti e personaggi, creare personaggi e intrecci, scrivere lettere e diari.

Anche il Girolibro 2015 è stato diverso: quellʼanno abbiamo fatto sudare gli scrittori! Le quattro escursioni hanno visto di volta in volta la partecipazione di Francesco Giorgioni, Agostino Asara, Francesca Ruiu e Fabio Columbano, che durante le soste hanno parlato dei loro libri (rispettivamente: Cosa conta, A sangu e latti, La muschitta malignona, Arrivederci Tavolara!) e durante il percorso si sono fatti conoscere dai partecipanti (alcuni dei quali hanno anche letto dei brani).

Col “Girolibro degli Stazzi 6.0” c’è stato un ritorno al format originario delle letture, ma con una notevole evoluzione: la maggiore partecipazione del pubblico nella lettura. Noi proponevamo dei libri o dei temi e i partecipanti contribuivano con opere e brani da loro selezionati: nel Girolibro 6.1 il tema era “Incipit…”, cioè l’inizio di una storia, e non potevamo non saccheggiare Se una notte d’inverno un viaggiatore; il libro di Italo Calvino ci ha dato lo spunto anche per il tema del Girolibro 6.2, “…uzzi-tuzii…”, in cui si parlava di personaggi memorabili della letteratura; il Girolibro 6.3 proponeva un tema tutto filosofico, “…archè…”, ovvero l’inizio di libri che parlano… degli inizi del mondo; e il Girolibro 6.4 non poteva che (non) terminare con un “…(non)explicit”, che abbiamo declinato nella lettura di finali memorabili della letteratura internazionale e, meglio ancora, con i (non)finali dei libri incompiuti.

I fedelissimi del Girolibro degli Stazzi possono testimoniare che ogni edizione è stata diversa dalle altre e che non si è mai ripetuta la stessa escursione o la stessa lettura. In sei anni, trenta escursioni letterarie! Una piccola ma selezionatissima biblioteca… e una conoscenza pressoché ‘enciclopedica’ del paesaggio gallurese, dal momento che abbiamo spaziato dal Golfo dell’Asinara a quello di Olbia, dalle cime del Monte Limbara alle Bocche di Bonifacio, passando per altopiani, colline e pianure. In ogni edizione abbiamo cercato di offrire per quanto possibile una certa varietà, con passeggiate in bassa collina, alta collina, montagna e costa, anche per giocare coi contrasti ed educare lo sguardo alla diversità paesaggistica offerta dalla regione gallurese: non solo l’azzurro del mare, ma anche il verde dei campi e l’argento dei graniti. In tutto questo, il fascino delle case e delle strutture degli stazzi, le cellule produttive della vecchia Gallura, che conservano dignitosamente la loro bellezza e il loro significato anche nell’abbandono e nella rovina. Senza conoscere gli stazzi, la loro funzione e la loro storia, non si può capire la Gallura e il popolo che la abita. Ogni stazzo in Gallura è come un libro in una biblioteca: racconta una storia, offre un percorso di conoscenza, che puoi prendere in prestito e leggere, e sfruttare; poi in qualche modo lo restituisci, e resta intrappolato negli scaffali per anni, finché qualcun altro lo riprende e lo fa rivivere, e la storia continua…

 

© 2024 Semiti di Parauli | ScrollMe by AccessPress Themes