I toponimi della Gallura orientale

ILUG: Innommi di Locu di lʼUnioni di li cumuni di la Gaddura

Nel maggio del 2012, nella sala consiliare del Comune di Palau, io e Vittorio Angius della MonvitoGrafica abbiamo presentato al pubblico i risultati di un anno di lavoro: ILUG – Innommi di Locu di lʼUnioni di li cumuni “Gaddura”, un progetto da noi promosso e realizzato per conto dellʼUnione dei comuni, grazie a un finanziamento a valere sul “Fondo regionale per la montagna” (L.R. 12/2005, art. 10).

Il progetto

Il progetto si compone di un geodatabase in formato mdb che comprende i principali toponimi dei comuni di Arzachena, Palau, SantʼAntonio di Gallura e Telti. Ogni toponimo è georeferenziato e accompagnato da un suo numero dʼidentificazione, dalla forma grafica consigliata per la segnaletica, la forma fonetica per la corretta pronuncia, la tipologia toponimica, il comune e la cussòggja dʼappartenenza, le coordinate geografiche, lʼeventuale attestazione orale da parte degli informatori, le eventuali attestazioni scritte nelle carte militari e catastali, altre eventuali attestazioni scritte, altre possibili forme ortografiche, lʼetimologia, la traduzione in lingua italiana, e infine un link a un mp3 che consente di sentire la pronuncia corretta del toponimo.

LʼUnione dei comuni ora dispone del sistema GIS completo e delle quattro carte geografiche in formato pdf in cui abbiamo presentato i risultati del progetto. Abbiamo però voluto pensare anche ai cittadini, agli appassionati e ai semplici curiosi creando una versione piú agile in formato kmz, visionabile col programma gratuito GoogleEarth. Per una fruzione completa e profonda di Ilug è utile prendere visione anche della convenzione ortografica, della bibliocartografia di riferimento e della legenda dʼinterpretazione delle schede dei toponimi.

Scarica i file kmz per scoprire i toponimi con GoogleEarth!

 

La soddisfazione nel presentare quellʼanno di fatiche è stata tanta, non solo per il risultato complessivo, ma proprio per il lavoro in sé, un lavoro dʼesplorazione e indagine non solo geografica e linguistica, ma anche naturalistica e sociale – insomma, le nostre grandi passioni! Infatti, il modo migliore per scoprire, verificare e descrivere i nomi originali dei luoghi è andare fisicamente in quei posti, percorrerli, studiarli e decifrarli da ogni punto di vista, cercare le persone che li abitano o ci lavorano, e intervistarle. Questi colloqui, necessariamente brevi e tecnici, a volte si trasformano in lunghi e avvincenti scambi di opinioni, interpretazioni, aneddoti e racconti. In queste occasioni vorresti trattenerti lí a lungo, conoscere meglio le persone con cui parli, dargli modo di evocare sapientemente tutte le storie che si celano in quelle case e montagne, in quei fiumi, campi, alberi, nuraghi…

Le motivazioni

Del resto, lʼidea di Ilug è nata proprio dal fascino esercitato su di noi dai nomi di luogo della nostra Gallura e dalla volontà di salvarli attestandoli, correggendoli e spiegandoli, per quanto possibile. Ci è stato subito chiaro che il fulcro di questa impresa erano gli stazzi. Le aree urbane dei comuni di Arzachena, Palau, Sant’Antonio di Gallura e Telti si sono in buona parte sviluppate in séguito alla crisi della cosiddetta “civiltà degli stazzi”, che nell’ultimo secolo ha gradualmente portato molti galluresi all’abbandono di questo caratteristico insediamento abitativo e produttivo. Per fortuna, gli stazzi hanno conservato a tutt’oggi una discreta importanza economica, e attualmente si assiste a una loro rivalorizzazione anche in termini culturali e turistici, grazie al loro spiccato carattere d’autenticità e al valore paesaggistico e architettonico. Nel frattempo, però, avendo per molto tempo cessato di costituire la residenza e l’attività principale dei galluresi, gli stazzi, e quindi un poʼ tutte le campagne della Gallura, hanno perso e continuano a perdere molti dei loro connotati, a partire da quelli linguistici. Tra questi, i nomi di luogo sono quelli che corrono i maggiori rischi d’estinzione, con conseguente grave perdita di utili informazioni geografiche e linguistiche. La toponimia costituisce infatti uno dei piú importanti serbatoi lessicali d’una lingua, in quanto tende a essere morfologicamente conservativa (si pensi ai numerosi toponimi prelatini) e foneticamente evolutiva (per il fatto d’essere utilizzata in gran parte da parlanti nativi in contesti quasi esclusivamente orali).

Le operazioni

La prima fase del progetto, in quellʼormai lontana primavera del 2011, è consistita nellʼacquisizione e studio della cartografia cartacea dellʼIstituto Geografico Militare Italiano (IGMI), dai primi rilievi ottocenteschi fino allʼultimo aggiornamento. Abbiamo acquisito anche la cartografia digitale elaborata e messa a disposizione dalla Regione Autonoma della Sardegna, il regio catasto risalente al 1850 circa, ma anche tutta la bibliografia pertinente al territorio in oggetto e alla Gallura in generale.

Fatto questo, Vittorio ha implementato i dati acquisiti in un GIS da lui predisposto, composto da una base vettoriale di “primitive standard” (punti, linee e poligoni) e da diversi “raster tematici” (contour, tin, dem, slope, aspect, hillshade, viewshield, etc.).

A questo punto siamo entrati nel vivo dellʼimpresa con il rilievo dei toponimi. Abbiamo cercato e contattato un numero sufficiente dʼinformatori (in particolare le persone, perlopiú anziane, che lavorano o hanno lavorato negli stazzi), per fare dei sopralluoghi in loro compagnia e intervistarli – è proprio il  caso di dirlo! – sul campo. Contestualmente, abbiamo rilevato aree e punti con un sistema di posizionamento su base satellitare (GPS). La ricerca è partita dai centri abitati, con lʼanalisi dei toponimi urbani, e si è estesa verso le campagne, fino ai limiti comunali e oltre.

I dati raccolti sono stati vagliati e confrontati, quando possibile, con altre informazioni bibliografiche, cartografiche o orali, e quindi inseriti e trattati nella nostra base cartografica.

Ilug ha cominciato a prendere forma con lʼelaborazione del geodatabase che include per ogni toponimo: numero di riferimento (ID), coordinate di riferimento (standard internazionale Datum WGS84), forma grafica, forma fonetica in Alfabeto Fonetico Internazionale (AFI/IPA), traduzione in italiano o nota etimologica (in caso di origine incerta), attestazione nella cartografia IGMI storica (con indicazione dellʼeventuale divergenza linguistica e topografica), note varie, collegamento esterno a un audiofile (per la corretta pronuncia del toponimo) e a una fotografia del sito.

Lʼultima sospirata fase è stata quella del confezionamento degli elaborati di progetto in un DVD, quattro mappe cartacee e un composito dossier.

Le finalità

Nelle nostre intenzioni, Ilug ha innanzitutto finalità culturali, in quanto si configura come un utile strumento per la salvaguardia del patrimonio linguistico originale, per la conoscenza geografica del territorio, la promozione della conoscenza e dell’uso della lingua gallurese, per proporre una convenzione ortografica (la corretta scrittura) e “ortoèpica” (la corretta pronuncia) della lingua gallurese, per coinvolgere la comunità (in particolare gli anziani) in un processo condiviso di sensibilizzazione e trasmissione dei saperi orali alle generazioni piú giovani e future.

Crediamo inoltre che questo progetto possa essere un valido strumento tecnico per l’amministrazione locale e sovralocale, nonché per i liberi professionisti, per lʼanalisi, la gestione, la progettazione, la salvaguardia e valorizzazione del territorio, anche per fini turistici.

Tra i possibili sviluppi del progetto suggeriamo lʼinstallazione della cartellonistica in lingua originale lungo tutte le strade, lo sfruttamento delle possibilità offerte dal web per rettificare, integrare e aggiornare la carta e il database nel tempo attraverso la condivisione e la partecipazione comunitaria al progetto, la realizzazione d’un sito internet interamente dedicato, completo di motore di ricerca avanzata e di strumenti di navigazione multimediale (web GIS). Ilug può inoltre essere utilizzato come un riferimento attendibile per la rettifica topografica e linguistica, per l’integrazione e l’aggiornamento della toponimia ufficiale, e può essere implementato con altri dati e rappresentazioni di vario genere (aerofotogrammetrie istituzionali, catasto, carte geografiche e turistico-escursionistiche, carte tematiche archeologiche, geologiche, botaniche, faunistiche, etc.).

Per quanto riguarda la ricerca linguistica, Ilug costituisce un prezioso giacimento organizzato che può essere proficuamente sfruttato per ricerche etimologiche e lessicali, ma anche di fonetica diacronica e sincronica.

Gli elaborati

Dentro Ilug si possono cercare e consultare ben 1945 punti e 1690 toponimi, cosí distribuiti: 893 punti e 792 toponimi del Comune di Arzachena; 294 punti e 280 toponimi del Comune di Palau; 355 punti e 318 toponimi del Comune di SantʼAntonio di Gallura; 403 punti e 300 toponimi del Comune di Telti.

Sono stati prodotti: 4 tavole cartacee contenenti le 4 mappe dei comuni, complete di appositi riquadri per le mappe urbane delle sedi comunali e per la distribuzione de li cussoggji (sorta di “federazioni” informali di stazzi); 1 geodatabase completo in formato kmz per una fruizione pubblica facilitata tramite il programma gratuito GoogleEarth e 4 geodatabase kmz specifici per ogni comune; 1 mappa dei siti d’interesse storico-archeologico (integrata nelle carte generali attraverso l’uso di un’apposita simbologia, ma inclusa in versione ridotta nei file kmz per tutelare la sicurezza dei siti non custoditi); 1 dossier contenente la relazione finale, il progetto iniziale, la presentazione dei risultati, le istruzioni per l’uso dei file kmz, la legenda per l’uso del database, la convenzione ortografica utilizzata, e la bibliocartografia di riferimento; 1 DVD contenente il geodatabase completo, le 4 carte in formato pdf e 1 copia digitale degli altri elaborati integrativi.

Alcune importanti considerazioni

Nel progettare, realizzare e confezionare il progetto Ilug, abbiamo optato per un approccio che non fosse soltanto filologico, ma anche e sopratutto di tipo pratico, ossia funzionale a una serie di possibili impieghi amministrativi del geodatabase. Cosí sono stati inclusi nei rilevamenti anche i centri urbani con i loro edifici piú importanti, il sistema viario (strade, ferrovie, porti), i siti turistici (spiagge, aree archeologiche e d’interesse naturalistico e culturale), le “bioregioni” galluresi note come cussoggji.

Per la stessa ragione, abbiamo scelto dʼindicare i toponimi in una forma direttamente impiegabile nella cartellonistica, specificandone la categoria (stazzo, monte, corso d’acqua, spiaggia, etc.) La stessa divisione in rioni e cussoggji è funzionale all’elaborazione di un progetto di cartellonistica strutturato.

Il rigore filologico non è comunque venuto a mancare, grazie all’indicazione precisa e verificabile delle attestazioni scritte del toponimo nella cartografia ufficiale attuale e storica, nonché nella bibliografia specifica (repertori toponomastici già pubblicati) e dei territori interessati (pubblicazioni recenti e datate che hanno per oggetto, anche marginale, i quattro comuni interessati). Inoltre, è presente un campo in cui si specifica la presenza o meno di un’attestazione o di una conferma orale del toponimo da parte dʼinformatori locali o degli stessi abitanti o utilizzatori dei siti.

Grande rilevanza è stata data alla promozione della conoscenza e dell’uso della lingua scritta, attraverso l’uso sistematico di una convenzione ortografica rigorosamente elaborata e supportata da una guida alla lettura e alla scrittura. Si tratta di una convenzione che s’inserisce nel solco della tradizione letteraria gallurese, operando però una sistematizzazione dell’uso dei grafemi e alcune innovazioni utili per caratterizzare la lingua anche nello scritto, ma con l’intento principale di rendere la scrittura del gallurese piú fedele alla sua genuina pronuncia. È anche una convenzione che aspira a proporsi come ortografia di riferimento non solo per tutte le varianti della lingua gallurese, ma anche per le altre lingue sardo-corse (maddalenino, castellanese, sassarese e loro varietà). A ogni modo, in un apposito campo, sono fornite delle possibili alternative di scrittura dei toponimi.

L’importanza data alla lingua scritta si riflette anche nel rilievo dato alla lingua orale. Il geodatabase è infatti arricchito da un campo dedicato alla pronuncia del toponimo, indicata da una scrittura fonetica semplificata e debitamente esplicata. Nel GIS, l’ortoepía (corretta pronuncia) della lingua gallurese è assicurata anche dalla presenza di file mp3 (uno per ogni toponimo) facilmente accessibili con un clic.

Ma la parte linguistica del progetto emerge sopratutto con i campi che riguardano l’etimologia e la traduzione del toponimo in lingua italiana, campi che hanno ricevuto la maggiore cura e il dovuto rigore nella ricerca e nella documentazione delle ipotesi.

La parte strettamente topografica occupa quattro campi, contenenti le coordinate polari e metriche del toponimo, mentre l’altitudine è rilevabile in modo preciso tramite un’apposita interrogazione.

Le criticità

La nostra ambizione, in questo progetto, era quella di rilevare ogni singolo punto sul campo, ma questo non è stato sempre possibile per il poco tempo a disposizione e per le difficoltà di accesso e percorrenza di certi siti. Si è cercato di supplire a questa criticità con l’impiego di foto satellitari ad alta risoluzione e della cartografia tecnica della Regione.

Alcuni toponimi sono il risultato di scelte non facili, perché condizionate dalla presenza di attestazioni scritte e/o orali discordanti. Particolari i casi di rilievi con nomi differenti a seconda del versante da cui li si guarda, o di stazzi conosciuti da alcuni secondo l’antico toponimo e da altri in base al soprannome o al cognome ufficiale o popolare (lu stivingju) dei proprietari. Talvolta le attestazioni sono chiaramente insufficienti (e questo è facilmente desumibile dalla mancanza di dati in tabella) e sono quindi dʼaccettare con riserva, in attesa di conferme o rettifiche.

Auspici, proposte e ringraziamenti

Ci piacerebbe che lʼUnione dei comuni Gallura e i singoli enti comunali che la compongono si adoperino per stampare le carte comunali e affiggerle nei rispettivi municipi, negli uffici tecnici, in biblioteche, musei, punti informativi, etc. Ma considerando la sempre maggiore diffusione della tecnologia digitale, sarebbe auspicabile che anche gli elaborati digitali fossero rilasciati liberamente o su licenza a chi ne facesse richiesta, o che perlomeno fossero pubblicati in formato web-GIS nei siti ufficiali dei comuni e dellʼUnione.

Personalmente non vediamo lʼora di poter leggere il risultato del nostro lavoro nella segnaletica stradale del territorio, che ci sembra ancora oggi il primo e fondamentale modo per preservare nel tempo i nomi originali dei nostri luoghi e trasmettere ai cittadini e ai visitatori lʼidea della cura che abbiamo per la nostra lingua, storia, cultura e ambiente.

Invitiamo chiunque riscontrasse errori, omissioni o imprecisioni di qualsiasi tipo a inviarci una segnalazione contattandoci su questo sito. Saremo felici anche di rispondere a eventuali dubbi e considerazioni.

E per finire… turremu gràzii a tutti li passoni ch’ani palmissu la rializzazioni di chistu pruggjettu aendi la paziènzia e la cultisia di facci intrà in casa soja e di rispundí a li nostri dummandi. In dungja locu aemu autu assistu e ospitalitai. In palticulari, ci piaciaria turrà gràzii e cà ci à didicatu abbeddu tempu e umbè di ’nfulmazioni di pruvettu mannu: inn’Alzachena, l’uffíciu ténnicu cumunali, la biblioteca cumunali, Margherita Ciboddo, Marco Marchi, Bastiano Sotgiu, Bartolomeo Viglietti; illu Palau, l’uffíciu ténnicu cumunali, la biblioteca cumunali, lu Centru di Documentazioni di lu Tarritóriu, la socetai di cuntivíciu di li siti di Capu d’Ussu e Monti Altura, Emilio Aresu, Giovanni Cucciari, Giovanni Maria Cuccu, Giovanni Maria Cudoni, Martino Filigheddu, Giovanni Lentischio, Antonio Mendula (Antuneddu Biddittu), Giulio Pirredda e Salvatore Sanna (di Cuconi), Marta Tolar; in Sant’Antoni, Angelo Pittorru, Simona Satta e Giovanni Tomaso Pisciottu; in Telti, l’uffíciu ténnicu cumunali, la biblioteca cumunali e l’assuciazioni AsCuNaS.

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